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Il progetto/mostra, avviato in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2022, intende mettere l’accento sul problema legato alla convivenza tra i popoli e sulle emergenze climatiche e umanitarie in atto.

L’immagine guida e rappresentata dall’Impronta di pace realizzata dall’artista sperimentale Ugo Locatelli con frammenti di Pietra di Gerusalemme, una varieta di calcare tipica della citta sacra a Ebraismo, Cristianesimo e Islam. L’impronta e anonima e rappresenta la sintesi fra diverse impronte digitali di giovani appartenenti a comunita differenti.

La scelta di utilizzare pietre provenienti da Gerusalemme, citta santa ma anche da sempre citta contesa, intende essere un simbolo ed un invito alla fratellanza e alla condivisione, memori che: “La terra ci precede e ci e stata data” (Papa Francesco, Laudato si’)


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Foto Monica Veneziani

 Accanto all’Impronta di pace una serie di immagini tratte dai progetti "Antropocene" (2019-2020) e "Terricidio" (2021) nei quali l'autore ha rivolto lo sguardo verso tematiche legate al tema dell’impatto antropico sugli equilibri ambientali del pianeta e sui cambiamenti climatici.

Il progetto si avvale della collaborazione di:

  • Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio

  • Facolta di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Universita Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza

Ugo Locatelli (Bruxelles 1940 - Piacenza 2023). Artista ideatore dell'opera, rivolta all'ecologia del pensiero e dello sguardo e alla coscienza critica. Dal 1997 sviluppa il sistema Areale, un laboratorio pluridisciplinare di apprendimento per scoperta attraverso la filigrana della realta . 

 

Agricoltura e cambiamenti climatici

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Foto Enrica Azimi

 

Cosa e successo al clima della Terra? Qualche dato dal VI rapporto IPCC pubblicato in agosto 2021. La temperatura media del pianeta e aumentata di 1,09 °C dall’epoca pre-industriale. Si prevede che l’aumento di 1,5 °C venga raggiunto prima del 2040 e che un target verosimile possa essere di 2°C al 2050.

La concentrazione atmosferica di anidride carbonica (CO2), uno dei principali gas ad effetto serra, e aumentata di circa il 50% ed oggi ha raggiunto le 415 parti per milione, vale a dire che la Terra sta sperimentando una situazione che non ha mai affrontato negli ultimi 2 milioni di anni. Questo aumento e il piu repentino che si sia mai visto, a causa delle emissioni antropiche derivate in particolare dalla combustione dei carburanti fossili. Anche negli oceani sono state misurate delle variazioni: la temperatura e aumentata di 0,46 °C, il livello degli oceani si e innalzato di 20 cm dal 1901 al 2020.

L’agricoltura ha un impatto limitato sulle emissioni di gas serra, dato che a livello mondiale le viene assegnato un peso del 15%, mentre a livello europeo ed italiano il peso si riduce all’11% e all’8%, rispettivamente, grazie all’aver gia messo in atto alcune misure di contenimento. In particolare, queste misure si classificano, da una parte in azioni di mitigazione e, dall’altra, in azioni di adattamento. Le prime affrontano direttamente il problema in quanto mirano a limitare le emissioni. Le seconde, invece, sono quelle strategie messe in atto dall’agricoltore per affrontare il cambiamento climatico gia in atto. Si consideri che anche in Italia le temperature sono gia aumentate (+1,56 °C nel 2019 rispetto al trentennio 1961-1990) e che le precipitazioni hanno assunto un carattere tropicale (pochi eventi di elevate intensita , con lunghi periodi di siccita ).

L’aumento delle temperature sulle coltivazioni determina: l’accorciamento del ciclo fisiologico e quindi una minore produttivita ; la precocita delle fasi di sviluppo con rischi di ritorni di freddo (gelate); la severa penalizzazione delle colture primaverili- estive, che necessitano di irrigazione; lo spostamento degli areali di coltivazione (per alcune colture tropicali registriamo i primi tentativi di coltivazione in Italia: per esempio, in Sicilia abbiamo gia 200 ha di mango e 200 ha di avocado!).

Oltre alle misure di contenimento in tutte le attivita umane, saranno certamente l’innovazione e la scienza a guidare l’agricoltura in direzione agroecologica che va sotto il nome di agricoltura sostenibile, o conservativa o resiliente.

Vincenzo Tabaglio

Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza

 

Migranti

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Foto Enrica Azimi

Per millenni l’uomo ha attraversato lande, solcato mari, valicato catene montuose, alla ricerca di cio che poteva farlo stare meglio, migliorarne l’esistenza, spesso senza trovarlo, altre volte coronando la propria scelta con un successo. Ancora oggi chi migra lo fa per ricercare una svolta nella propria esistenza. Rendere migliore (o perlomeno sufficiente) il proprio tenore di vita, allontanare da seI pericoli, rischi, poverta , tragedie, aumentare le competenze e le conoscenze, ampliare le opportunita : garantire un futuro per seI e per la propria famiglia e la principale motivazione che spinge, con forza, a sradicarsi dalla propria terra e ad allontanarsi da essa.

Ma se i secoli precedenti erano caratterizzati da flussi migratori tutto sommato limitati, il XX secolo, come peraltro questo inizio di terzo millennio, si e caratterizzato come il secolo dei rifugiati. A partire dalla prima guerra mondiale il numero di chi e costretto da sopraffazioni, violenze e sofferenze a fuggire e cresciuto di pari passo con il numero di conflitti e focolai di guerra.

Nel 2020 si stima siano stati circa 281 milioni i migranti internazionali nel mondo, ovvero il 3,6% della popolazione mondiale. Di questa percentuale - secondo il rapporto Mid-Year Trends pubblicato dall’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati - nel semestre gennaio-giugno 2021 e stata registrata una tendenza al rialzo degli esodi forzati: piu di 84 milioni sono le persone costrette nel mondo a fuggire a causa di violenze, insicurezza e per gli effetti dell’emergenza climatica.

Queste situazioni, periferiche nella costellazione della mobilita umana, ma sempre piu vicine, interrogano sui valori personali e universali, fondativi della vita di ognuno e della societa tutta… e spronano egualmente tutti noi a “incamminarci verso” l’altro, “uscendo” dalle certezze della nostra quotidianità.

Francesco Millione

Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio