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I fossili del Piacenziano

Il salone d’onore del museo ospita la collezione completa delle specie caratteristiche dello stratotipo del Piacenziano visitata da studiosi che da ogni parte del mondo vengono a Castell’Arquato a compiere ricerche. La maggior parte dei fossili che si rinvengono negli affioramenti in cui è presente lo stratotipo appartengono ai Molluschi e più precisamente alle due classi dei Gasteropodi e dei Bivalvi e, con poche specie, alla classe degli Scafopodi con i caratteristici Dentalium dalla conchiglia tubolare simile ad un dente acuminato.

L'importanza e la grande varietà di fossili a Castell’Arquato, specialmente per quanto riguarda la malacologia, richiamarono a più riprese l'attenzione di numerosi studiosi tra cui il Brocchi che nella sua "Conchiologia fossile subappenninna" nel 1814 presenta la propria collezione (una delle più note raccolte del Terziario europeo), oggi conservata al Museo di storia naturale di Milano, in cui sono presenti diversi reperti provenienti da Castell'Arquato.

I Bivalvi

Tutti abbiamo avuto modo di conoscere, almeno dal punto di vista gastronomico, questa importante classe di Molluschi. Appartengono infatti ai Bivalvi, chiamati così a causa della loro conchiglia formata appunto da due valve, le ostriche, le cozze, le vongole, immancabili nei menù marinari di qualsiasi ristorante. I bivalvi sono organismi esclusivamente acquatici, si nutrono generalmente filtrando l’acqua attraverso due organi detti “sifoni”, uno inalante ed uno esalante; la conchiglia è secreta da ghiandole poste in un apposito organo detto “mantello”.

Esistono forme che nuotano sfruttando la spinta dell’acqua che espellano con il movimento di chiusura a scatto delle valve, altre che si nascondono sotto la sabbia o il fango del fondo, altre ancora che vivono cementate alle rocce oppure attaccate al fondo per mezzo dei filamenti del “bisso”, infine esistono specie che abitano i fori da esse scavati nelle rocce tenere.

L’ornamentazione esterna è molto varia, può essere costituita da linee o coste radiali oppure da striature concentriche; quando i due tipi di scultura si sovrappongono può assumere un aspetto reticolato, che in presenza di spine, tubercolari, aculei da luogo alle più svariate combinazioni di forme.

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I Gasteropodi

I Gasteropodi sono il gruppo di invertebrati che si è meglio adattato ad ambienti diversi e che con le sue oltre centomila specie rappresenta la classe più numerosa dei Molluschi. Il capo è munito di tentacoli, occhi ed una sorta di lingua dentellata detta “radula” (in alcune specie assente) con cui raschiano dalle rocce le alghe di cui si nutrono o della quale si servono per forare le conchiglie loro preda. In base all’alimentazione vi sono infatti Gasteropodi erbivori e Gasteropodi carnivori e predatori.

Nel genere Natica ad esempio l’animale in cerca di cibo circonda la preda,in genere un Bivalve, con i lobi del piede indi preme la proboscide di cui è provvisto sul guscio secernendo acido cloridrico che intacca la conchiglia; nel foro così prodotto introduce la proboscide succhiando le parti molli. Questa è la causa per cui diverse conchiglie fossili di Bivalvi presentano un foro:si tratta appunto della predazione di uno di questi Gasteropodi carnivori.

Ad eccezione dei Nudibranchi che ne sono privi, i Gasteropodi possiedono una conchiglia avvolta su se stessa a spirale che ha una funzione protettiva della massa viscerale. Le conchiglie hanno forme svariate che vanno da quella conica, del tutto cava e mancante dell’avvolgimento a spirale dei generi Patella e Capulus. a quella irregolare del Vermetus, fino a quella elicospirale che caratterizza la maggior parte di questi molluschi.

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